I legni per allestire il nostro acquario

I principali tipi di legni da introdurre in acquario sono:

Il bambù: se non è secco il ramo di bambù sulle sue punte crescono dei funghi dannosi per l'acquario, ma se viene trattato con una resina sarebbe molto meglio..

Il cipresso: molto robusto come legno quindi indicato per il nostro acquario

Il pioppo: è un legno troppo poroso e a mio avviso non è indicato e poi tende a marcire in poco tempo.

la robinia: la robinia come il pioppo è un legno che tende a marcire e non dura tanto quindi meglio non mettere in acquario.
legno di mangrovia: ottimo per l'uso il acquario e molto suggestivo.

legno di Giava: anch'esso molto indicato per l'acquario con tutte le sue ramificazioni.

Sandalo sughero e ulivo: non sono  consigliati per il rilascio di resine ed aromi nell'acqua.

Come trattare i legni prima di inserirli in acquario.

-accurata pulizia con forte getto d'acqua corrente per togliere detriti che si situano nei "nodi" del legno stesso
-tenuti a mollo per una decina di giorni e cambiare l'acqua almeno una volta
-bollitura per un 4 ore minimo
-tenerli a bagno per una decina di giorni e ricordarsi di cambiare l'acqua un 2 o 3 volte
-puliamo il legno sotto abbondante acqua corrente in modo di lavarlo bene
-in fine l'ultima bollitura che sarà di 3 ore e alla fine basta sciacquarlo e il legno è finalmente pronto


I legni possono anche essere trattati col Plastivel, una pellicola trasparente atossica molto indicata e usata non solo per il legno. Attenzione alle cortecce dei legni perché vanno tolte perché queste rilasciano sostanze che andrebbero a causare acqua giallastra ecc rilasciando sostanze non indicate per la vasca.

In fine per prevenire la noia del galleggiamento del legno in vasca basta o sigillare il legno al fondo dell'acquario col silicone acetico o sigilarlo ad una lastra di plastica dove in seguito verrà coperta dalla ghiaia o legare il legno a dei pesi quindi dei sassi.

Perchè alcuni pesci saltano fuori dall'aquario?

Secondo alcuni i pesci che saltano fuori dall'acquario quindi rischiando di morire si libererebbero dai parassiti che si situano tra le loro scquame istigandoli a saltare per torglierseli. Altri più semplicemente pensano che sia un comportamento per evitare le solite competizioni territoriali tra di loro. Infatti se noi scegliamo di avere un acquario di comunità ed essedo un pò troppo affollato se questo risulta di dimensioni troppo piccole per delle specie di pesci (prevalentemente territoriali) che invece hanno bisogno di tanto spazio per il nuoto cercano di saltare per cercare secondo loro un altro territorio che non sia già occupato dunque il pesce più "debole" è costretto a "saltare via"i. Quindi ricordiamoci di non avere più pesci territoriali insieme nello stesso acquario.

Malattie comuni dei pesci tropicali

Il problema delle malattie che i pesci contraggono, e che spesso non
non si riesce a capire l'origine di queste malattie e agire di conseguenza dando le giuste cure.
I pesci contraggono a volte da numerose malattie e il fattore comune di queste è che si contraggono da elementi esterni (tipo quando introduciamo la mano con tutto il braccio quando questa è troppo sporca).


Lo stress dovuto durante il trasporto è il primo fattore di rischio in quanto questi pesci venendo da paesi lontani vengono stipati in aerei o camion dentro sacchetti o polistirolo con metà acqua e metà ossigeno puro per il viaggio e tante volte i viaggi durano anche 24h e più, e capita che non tutti i pesci sopravvivino al viaggio perché i pesci sporcando all'interno del sacchetto questo si riempie di ammoniaca e contribuisce alla moria dei pesci stessi. I pesci morti ovviamente rilasciano nell'acqua sostanze tossiche per i pesci ancora in vita e molto spesso questo non si riesce ad evitare.
Un ulteriore stress per i pesci è che passano di vasca in vasca fino a quando non arrivano a noi acquariofili. Quindi questo ci fa capire che lo stress per i pesci è un fattore non indifferente in quanto provoca un indebolimento del pesce e lo rende molto vulnerabile alla comparsa di alcune malattie.


Quindi ne consegue che è estremamente importante per l’acquirente comprare pesci sani possibilmente fidandosi del proprio negoziante di fiducia se questo è onesto con voi...perché tutto comincia da qui.
Infatti dopo questi estenuanti viaggi si vedono dopo pochi giorni che il pesce che accusa di qualche malattia e per questo le giuste cure in caso di malattie sono determinanti in questo periodo.
Se in acquario sono già presenti dei pesci sarebbe indicato avere un vasca
anche di piccole dimensioni dove andremo ad ospitare i nostri pesci appena comprati e osservarli per un periodo di una settimana minimamente...per capire se possiamo introdurre quei pesci insieme agli altri in modo da non introdurre subito pesci malati.

Non tutte le malattie purtroppo hanno una cura ma prevenire è meglio che curare quindi ci daremo da fare come potremo.

E' di fondamentale importanza capire se nel pesce esista o meno una malattia prima che questa si manifesti, dunque la prima cosa da notare è che il pesce mangi e che non si vada a nascondere in un angolo o a galla o sul fondo e che non faccia scatti improvvisi senza capire la natura di questo comportamento.
Da osservare la respirazione perché ci potremo accorgere di una respiarazione accelerata perché potrebbe essere anche un fattore di rischio come delle chiazze bianche anomale sul corpo del pesce o puntini.
La malattia più comune tra quelle esterne è senza dubbio l'ittioftiriasi, si tratta di un protozoo che si riproduce all'interno delle cellule epidermiche del pesce provocandone la manifestazione di strani puntini bianchi
Spesso la causa è dovuta ad un calo di temperatura quindi assicuriamoci che la temperatura sia quella giusta per il pesce e mai al di sotto.

Un altra malattia comune che si manifesta nei pesci è l'oodinium, avremo l'impressioni di vedere quasi il nostro pesce infarinato perché questo è dovuto a tantissimi piccoli puntini che ricoprono interamente il pesce.
l’uso del solfato di rame (da non usare in acquari marini dà spesso buoni risultati ma comunque esistono in commercio
tanti altri medicinali specifici. Ma prestare molta attenzione a non abusare di medicinale perché potremmo causare più danno che altro...
le fungosi spesso sono provocate la lesioni che si sono infettate anche per la scarsa igiene dell'acqua, una cura molto semplice è mettere in pesce in quarantena e aggiungere un massimo di 10 grammi di sale da cucina per litro d'acqua e aspettare un 5 giorni. Ricordiamoci che non è una ricetta da cucina ma una cura...

Un altra malattia che è forse la più dannosa di altre è provocata da dei batteri e questa non si manifesta con dei segni evidenti, ma sicuramente se abbiamo una massiccia moria di pesci nel giro di 24h questo ci fa pensare...

Per fortuna la cura di questa malattia devastante esiste e si tratta di antibiotici che si vendono in commercio che colpiscono con efficacia questi batteri che nel giro di 24h dovrebbero dare risultati evidenti.
Malattia per fortuna rara è la tubercolosi che non che non ha niente a che vedere con la tubercolosi che colpisce l'uomo ma si manifesta nei pesci con perdita dell'appetito e rigonfiamento insolito degli occhi e purtroppo non esistono cure ma però colpisce solo alcune specie di pesci e non tutte per fortuna.

I sintomi dell'idrofisia sono: un rigonfiamento notevole del ventre con le squame sollevate. Le origini sono virali e la cura non esiste ma se miglioriamo le condizioni dell'acquario sicuramente aiutiamo il pesce che ne soffre. Larnea argus si tratta di parassiti ben visibili ad occhio nudo e spesso si manifesta negli acquari d'acqua fredda...risolviamo asportando questi piccoli crostacei con delle pinzette facendo attenzione al pesce perché questi si attaccano al pesce e potremmo causare dei danni ad esso.
Procederemo poi a pulire il fondo perché questi nidificano.

Ovviamente abbiamo spiegato alcune delle malattie...pertanto prendeteli solo come suggerimenti.

Come pulire le piante e come piantarle nel substrato

Le piante che andremo a comprare in negozio possiamo trovarle o in un vasetto di plastica o con steli tenuti insieme da fascette di piombo. Sarebbe bene non inserire mai in acquario così come viene prima...ma è sempre opportuno pulirle sotto un getto di acqua corrente o in una bacinella preparata in modo che le laviamo per bene perchè tra le foglie e le radici possono esserci uova di lumache che non stanno bene in acquario di questo tipo.

Quindi le piante con la fascetta di piombo devono essere liberate e acquindi private della fascetta e gettata, quelle nel vasetto estratte delicatamente e quando andremo a togliere per buttare la lana di roccia le radici verranno accorciate lasciandogli massimo 3 centimetri di radici facendo bene a controllare che le radici siano di bell'aspetto.

Come piantarle nel substrato, questa è la fase più bella e anche per alcuni complessa, ma per non causare danno alle radici che andremo pazientemente a collocare nel substrato ci servono delle comuni pinzette che ci permetteranno di posizionare la pianta per bene senza smuovere substrato e ghiaia. Questo metodo vale anche per le piante senza radici e quindi col fusto...ovviamente se facciamo un buon lavoro le piante cresceranno meglio perchè la ramificazione delle radici è molto importante (importante ricoprire sempre le radici e non tenerle fuori dalla ghiaia). Ci sono però alcuni casi dove sarebbe bene lasciare scoperta una piccola parte del fascio radicale.

Nel caso però delle anubias è bene inserire il rizoma sia inclinato, in modo che le foglie restano fuori dalla ghiaia per almeno un centimetro e che l'altra estremità sia ben sotterrata.
Se coltivate come si deve le piante cresceranno al tal punto che la potatura dovrà essere una delle operazioni che andremo a fare anche a malincuore...ma con la consapevolezza che certe piante se potate possono essere ripiantare con successo.

La flora batterica

Prima di inserire i nostri pesci in un nuovo acquario piantumato decorato e quant'altro...dall'introduzione degli attivatori batterici è consigliabile attendere un periodo di tempo di almeno 3 settimane perchè la flora batterica abbia il tempo di colonizzare il nostro filtro. La funzione dei cannolicchi nel nostro acquario hanno proprio il compito di ospitare i nostri batteri necessari per l'intero piccolo ecosistema che stiamo mano a mano andando a creare.

Una volta messi nel filtro i cannolicchi non vanno ne toccati con le mani, ne sciacquati per pulirli come spesso sbagliamo di fare.
Trascorso questo periodo di 3 settimane si devono eseguire i classici e anche noiosi a volte test per controllare i valori dell'acqua, se sono buoni si poò dare il via all'inserimento dei pesci, diversamente ci tocca pazientare ed aspettare che i valori favoriscano ciò.


Mettere i pesci dopo poco tempo subito in acquario potrebbe rivelarsi per loro pericoloso e per noi non conveniente perchè spendendo dei soldi per comprare i nostri pesci se si ammalano e muoiono non anbbiamo fatto niente e siamo punto e a capo.
Non è assolutamente vero che dopo un paio di giorni dall'avvio del nostro acquario usando anche il migliore attivatore batterico che ci sia in commercio noi possiamo introdurre i pesci dopo 2 soli giorni...assolutamente no! pertanto si deve solo aspettare che i nostri amici fidati si moltiplichino e per aiutarli diamogli piccole scaglie di mangime perchè anche loro si devono nutrire per riprodursi con successo.

Lampada UV

La lampada UV per l'acquario è una lampada che serve per disinfettare l'acqua dai germi nocivi e per prevenire infestazioni anomale di alghe. l'emissione di questi raggi ultravioletti distruggono la parete cellulare dei germi rendendoli inoffensivi.
La lampada UV viene montata dentro un contenitore nel quale viene fatto passare un flusso d'acqua continuo e per avere dei risultati (come acqua limpida) questa non si deve utilizzare saltuariamente ma ininterrottamente.
la qualità della lampada e del rivestimento deve essere di assoluta qualità e diffidare da lampade poco costose anche perchè dobbiamo sapere di che materiale sono state fatte ecc accertandoci che non sia di un materiale scadente

Molto spesso l'utilità di questa lampada è molto discussa ma resta il fatto che uccidendo i germi fa il suo dovere ma non distingue tra germi "buoni" che servono all'acquario e germi "cattivi", inoltre è indispensabile una manutenzione periodica.
Come abbiamo detto prima la lampada e lo scomparto in cui viene posta deve essere di qualità anche perchè può essere molto pericolosa per l'uomo...questa lampada si può trovare direttamente situata in un filtro esterno o interno o posta al difuori dei filtri stessi.

l'importanza della Co2

Quando noi acquistiamo un acquario ci dimentichiamo spesso che andremo a creare un piccolo ecosistema e per tanto le piante che noi andremo ad acquistare a queste non dobbiamo far mancare nulla...per questo hanno bisogno di un intervento esterno quindi non dimentichiamoci di acquistare un  impianto di Co2 indispenzabile per l'intero funzionamento dell'ecosistema.

La Co2 non è altro che anidride carbonica, questa aiuta le piante a crescere in maniera rigogliosa relativamente in "poco tempo" e aiutare il benessere anche dei pesci. Nell'acqua dell'acquario non è presente una quantità di anidride carbonica sufficiente per lo sviluppo delle piante ma spesso le nostre piante si trovano a soffrire per la mancanza di questo gas. Ciò dipende sia dal movimento dell'acqua dovuto al filtraggio che provoca un'espulsione della Co2, sia dalla fotosintesi che sintetizza quella presente in acqua.

Questo gas, prodotto anche durante la respirazione degli organismi viventi, si discioglie facilmente nell'acqua e quindi le nostre piante per mezzo della fotosintesi lo sintetizzano in carboidrati che costituisce uno dei mattoni chimici indispenzabili per lo sviluppo della pianta stessa.

Secondo me l'utilizzo della Co2 alle nostre piante serve solo quando andremo ad accenderei nostri neon per aiutarle nella fotosintesi e dopodichè quando spegneremo dopo un 10 ore i nostri neon andremo a chiudere la nostra bombola di Co2 (da 1 kg da 500 gm usa e getta o ricaricabile) e azionare l'aeratore, poichè le piante non facendo più la fotosintesi hanno bisogno di ossigeno come i pesci difatti quante volte abbiamo trovato i pesci a pelo d'acqua senza spostarsi dalla superfice? perchè questo è dovuto a mancanza di ossigeno disciolto nell'acqua di cui le piante ne assorbono più dei pesci stessi.

Capiamo meglio i Discus


I Discus senz'altro sono pesci bellissimi da tenere in acquario, ma sappiamo davvero le esigenze o quanto meno qualcosa su queste creature? I Discus per loro natura sono i classici pesci che stanno e vivono in gruppo, se noi volessimo ospitare questa specie nel nostro acquario molti vi potrebbero consigliare di allevarne almeno 3 come prima cosa.

Ogni Discus necessita di spazi molto ampi, la lunghezza dell'acquario deve essere di almeno un metro ed ognuno di loro deve avere circa 50 litri d'acqua a disposizione facendo una media tra le proporzioni delle dimensioni dei pesci e il volume d'acqua dell'acquario.

I Discus sono molto sensibili ai parametri dell'acqua, se non rispetti le loro esigenze la livrea si scurisce, se ne stanno rintanati e facilmente si potrebbero ammalare. Rispettare le esigenze di un Discus vuol dire tenere la temperatura almeno a 28° (meglio 29°), avere un ph acido (6,5-6,8), avere un acqua tenerissima (gh 5-8 se in acquario ci sono altre specie). Nitrati e fosfati devono essere al minimo...
Il mangime deve essere molto vario e specifico, quali appositi pastoni, larve di zanzara surgelate, artemie e deve essere integrato con vitamine.
Tenere bene dei discus è probabilmente una delle imprese più complesse dell'acquariofilo d'acqua dolce; questi pesci non dovrebbero essere venduti a gente inesperta in quanto ne va della vita del pesce stesso.
lo stress li indebolisce e diventano facilmente soggetti ad attacchi batterici.

Se non sei ancora in grado di soddisfare le esigenze del tuo discus in quanto inesperto, il consiglio è di provare ad allevare altre specie e no questa per il momento.

Biotipi naturali

Esistono numerosi biotopi, ciascuno con caratteristiche particolari:

Biiotopo amazzonico: 

è quello da cui provengono gli scalari; è un ambiente caratterizzato da valori dell'acqua leggermente acidi (pH di circa 6.0-6.5) e di bassa durezza (KH di circa 3-4°). I valori di queste acque sono dovuti principalmente alla ricca presenza di legni di torbiera, che rilasciano sostanze chiamate tannini o acidi umici, dalle caratteristiche, per l'appunto, acide e capaci di abbassare la durezza carbonatica dell'acqua. In acque di questo tipo vivono, oltre ai magnifici scalari, anche alcune altre specie: se vuoi fare una vasca di scalari serve un acquario piuttosto capiente (100L netti x una coppia), con buona illuminazione e molta vegetazione, radici di torbiera e buon filtraggio (glli scalari diventano piuttosto grossini e sporcano molto).

Insieme a loro potresti allevare qualche pesciolino di fondo, come un bel branchetto di 4-5 esemplari di corydoras (tutti della stessa varietà)e un ancistrus. I neon sono pesci provenienti dallo stesso biotopo, ma con gli salari si possono avere problemi x i forti istinti predatoriali di questi ultimi: a volte però si può provare inserendo prima un gruppo abbastanza numeroso di neon (almeno 15 esemplari, ma più sono e meglio è, sempre tenendo conto del litraggio a disposizione) e dopo un mesetto, quando questi si sono ambientati a dovere, inserire un gruppetto di 5-6 esemplari di scalari giovani (non più lunghi di 5 cm). In questo modo, crescendo insieme, gli scalari potrebbero ben abituarsi alla presenza dei neon e non considerarli più come fonte di cibo. Per ospitare una simile popolazione serve una vasca molto spaziosa, dai 200-250L in su.

Biotopo del sud-est asiatico:

caratterizzato dalla presenza dei pesci labirintidi (betta splendens, colisa lalia, trichogaster leeri) e da una vegetazione veramente fittissima, piante che arrivano a pelo d'acqua e poco movimento superficiale. In tal caso sono sufficienti vasche più piccole, x esempio 80L bastano x un trio (2 femmine e 1 maschio) di betta o colisa, sempre con un gruppetto di cory oppure di otocinclus affinis.


Se non ti piacciono le piante, allora ti consiglio di optare per un biotopo dei laghi africani o del rio negro, con svariate specie di ciclidi nani, una più bella dell'altra.

Se invece preferisci pesciolini più facili e tranquilli, allora puoi optare per un biotopo dell'america centrale, con poecilidi di vario tipo (guppy, platy, molly, portaspada o, se vuoi qualcosa di più raffinato, puoi dedicarti ai poecilia endler o ai poecilia reticulata selvatici, che però non sono facili da trovare), tante piante e valori dell'acqua più duri e alcalini.

Alcune specie di pesci tropicali per il nostro acquario

Labeo bicolor - Labeo dalla coda rossa

Temp.: 22-26°C

ph: 7
dGh: 5-10
Dim.ni: 10-15cm.
  
Questo pesce risulta aggressivo verso i suoi simili, ma può convivere benissimo con altre specie se abituato fin da piccolo quindi non è consigliabile prenderlo già grande. E' robusto come pesce e si nutre generalmente dal fondo quindi è preferibile un fondo sabbioso
Necessita di una vasca di un centinaio di litri quanto meno...con molti nascondigli per nascondersi quando ha paura e una fitta vegetazione.

   Riconoscibile dal corpo nero e la pinna caudale rossa.

Barbus tetrazona - Barbo tigre

Temp.: 23-26°C

ph: 6.5-7
dGh: 5-10
Dim.ni: 4-7cm.
 
Pesce principalmente di branco, può essere tenuto assieme ad altri pesci ma non è consigliabile mettere questa specie in un acquario dove abbiamo pesci con le pinne lunghe perché le morde.
L'acquario deve essere molto spazio perchè ha bisogno come tutti i pesci di nuotare. Perciò è preferibile un acquario con poche piante. Consigliabili piante galleggianti dove lui trova riparo sotto l'ombra.

Corpo piuttosto robusto, grigio-giallastro, con quattro fasce nere verticali, per questo viene chiameto barbo tigre...
Depone le proprie uova liberamente nell'acqua e la riproduzione è abbastanza semplice.
 

Balantiocheilus melanopterus - Pesce squaletto

Temp.: 22-28°C

ph: -
dGh: -
Dim.ni: 30cm.

Pesce di branco molto pacifico però a causa delle sue grandi dimensioni ha bisogno di una vasca grande se vogliamo ospitarne un bel gruppo che offra molto spazio per nuotare.
   Pesce dal colore argento ricorda la forma del corpo e del modo di nuotare di un piccolo squalo.


Corydoras aeneus - Coridora bronzino

Temp.: 20-27°C

ph: 7
dGh: -
Dim.ni: 8 cm.
  
Specie facile da allevare, si adatta bene ad un acquario misto. Necessita di un fondo sabbioso dove lui può pascolare facilmente. Rimuove tutti i residui organici dal fondo e sporca abbastanza l'acqua ma se abbiamo un buon filtro possiamo allevarne degli altri tutti insieme anche perchè sta meglio in gruppo.
   Corpo robusto, Come tutti i Corydoras può respirare tramite un particolare organo localizzato nell'intestino.

Paracheirodon innesi - Neon

Temp.: 20-23°C

ph: 6-6.5
dGh: 2-10
Dim.ni: 2-4 cm.
  
Pesce di branco pacifico senza particolari esigenze. Uno dei pesci più amato dagli acquariofili per la sua bellezza e facilità di allevamento.
 Non è amante di temperature troppo elevate e di pesci troppo agressi difatti rimane talvolta una preda per le specie più aggressive.

Cheirodon axelrodi - Tetra neon rosso o pesce cardinale

Temp.: 24-25°C

ph: 5.5-6.5
dGh: 5
Dim.ni: 3-5 cm.
  
 Un pesce per l'acquario di comunità molto facile da allevare. Averne un bel branco di certo l'acquario acquista un bel fascino.
   Bellissimo pesce dai colori intensi, e si distingue dal Neon da una striscia rossa continua che comprende tutta la lunghezza del corpo.
 


Thayeria boehlkei - Pesce pinguino

Temp.: 22-28°C

ph: 5.7-7.6
dGh: max 18
Dim.ni: 7.5 cm.

   Pesce di branco che può convivere benissimo con altre specie pacifiche. Necessita di una vasca di almeno 200 litri per nuotare e come talti altri pesci preferisce ripararsi sotto piante galleggianti.

Si riproduce facilmente deponendo le uova in un muschio in un acquario separato di almeno 20 litri e con valore di PH  non superiori a 7 e temperatura  di 25-27. L'allevamento dei piccoli  che nascono dopo circa 36 ore richiede un mangime molto piccolo ad esempio infusori.
 

oecilia reticulata - Guppy

Temp.: 24-26°C

ph: 7-8.5
dGh: 10-30
Dim.ni: 6 cm.
  
Classicissimo pesce per principianti molto colorato e vivace, in più è molto pacifico nei confronti delle altre specie.
Questo pesce necessita di una vegetazione abbastanza folta per offrire un riparo alle femmine continuamente inseguite dai maschi.
   I colori e disegno variano da un esemplare all'altro. Le femmine generalmente sono le più robuste di colore grigio argentato, ma sono sempre tonalità molto meno intense che quelle dei maschi.
si riproducono facilmente in acquario, e partoriscono fino a 50 e più avannotti anche una volta al mese.
 

emigrammus erythrozonus - Emigramma incandescente

Temp.: 23-28°C

ph: 6-7
dGh: <15
Dim.ni: 4.5 cm.
  
Questa specie è pacifica e si adatta benissimo ad un acquario misto. Tenerla in branco l'aiuta a non rimane timido. Si tratta di una specie molto robusta consigliata per acquariofili alle prime armi..
La vasca deve avere, oltre ad una parte con fitta vegetazione, molto spazio libero per nuotare. Immettere alcune piante galleggianti per attenuare la luce. Il fondo dovrebbe essere scuro, l'acqua tenera (filtrare con torba), nel caso ideale il dH è intorno a 6°, anche se il pesce sopporta una durezza maggiore.
   Curioso pesce quasi trasparente con una striscia colore rosso che va dall'occhio fino alla coda.
Facile riproduzione. Depone le uova nel muschio come altre specie. I piccoli appena nati richiedono per esempio infusori e successivamente si passa a mangimi comuni.


Brachydanio rerio - Danio zebrato

Temp.: 18-26°C

ph: 6-7.8
dGh: 2-25
Dim.ni: 6 cm.

Uno dei pesci piu robusti e comuni che ci siano.Molto bello e vivace , Si consiglia di averne almeno un branco di 7 esemplari.
   Come tutti i pesci non va tenuto in un acquario non troppo piccolo perché ha bisogno nuotare. E' un pesce senza particolari esigenze si adegua ad un acquario di comunità. Siccome è un ottimo saltatore si consiglia di non tenerlo in un acquario senza coperchio.

Colisa lalia - Gurami nano

Temp.: 22-27 °C

ph: 6-7.2
dGh: <8
Dim.ni: 6 cm.
  
Si trova bene in un acquario misto solo se tenuto con pesci piccoli e pacifici. Sta bene in vasche piccole di medie dimenzioni e luminose, e con una ricca vegetazione.
Nel maschio galleggiante costruisce un nido con delle caratteristiche bolle d'aria dove poi depone le uova. Il maschio ripara le uova che dopo alcuni giorni dalla schiusa gli avannotti nuotano liberamente nell acquario.
 

Come abbassare il ph dell'acqua nell'acquario tropicale

In commercio troviamo tantissimi prodotti chimici che ci aiutano ad abbassare il ph dell'acqua, però molti non sanno che questi rimedi hanno un solo difetto ovvero un effetto transitorio, in quanto agisce sugli effetti e non sulle cause.

Inoltre un altra pecca di questi prodotti e di rendere costantemente instabile il pH, in pratica tali prodotti sono essenzialmente dei mix di acidi, più o meno deboli. Una volta introdotti in acquario, superato l'effetto tampone della durezza (essenzialmente carbonatica) abbassano per un po' il pH.

L'unico sistema da me consigliato, ma anche da altri acquariofili, e che permette un vero controllo del pH e la sua stabilizzazione su valori medio-bassi è quello di abbinare l'utilizzo dell'acqua d'osmosi alla diffusione dell'anidride carbonica. 

Nel caso in cui avessimo invece un "emergenza ph" e magari non abbiamo un impianto di osmosi, si può filtrare l'acqua con la torba, che abbassa la durezza dell'acqua e il ph ed ha la funzione di sciogliere nell'acqua acidi umici e fulvici. Nel periodo di utilizzo della torba, i valori variano lentamente poco a poco se controlleremo dopo un paio di ore ci accorgeremmo che la durezza e pH sono scesi. Se, dopo la filtrazione con la torba si vuole eliminare quell'ambrato che assume l'acqua in quei casi basta utilizzare il carbone attivo.

Cos'è il pH dell'acqua?

Il pH è il valore che indica il grado di acidità e di alcalinità dell'acqua. Nelle acque naturali troviamo valori di pH che oscillano tra 4 e 9. Le acque con un pH pari a 7 vengono considerate “neutre” mentre quelle con un valore di pH superiore vengono considerate “basiche” o “alcaline”. Di conseguenza se il pH è più basso di 7 si parla di acque “acide”. se il valore del pH non è stabile o se l'acqua è troppo acida o basica rispetto al valore abituale per i pesci si corre il rischio di perderli. Un determinato valore del KH e una determinata presenza di anidride carbonica possono abbassare il pH fino a valori ottimali per i pesci e le piante.

La scelta di un acquario tropicale

L’acquario tropicale d’acqua dolce è un piccolo ecosistema che possiamo andare a ricreare noi stessi in qualsiasi vasca per acquario che vede pesci e piante tropicali coabitare come in natura, con una spesa modesta senza far mancare niente sia ai pesci che alle piante possiamo ricreare qualsiasi tipo di ambientazione a secondo dei nostri gusti e di quello che abbiamo in mente.

Uno degli acquari più comuni che la gente possiede sono appunto acquari di comunità, sono quegli acquari d'acqua dolce che pullulano di pesciolini colorati di ogni tipo, dove non si tiene tanto conto di un luogo da ricreare per dare l'impressione che ci si trovi in amazzonia o chissà dove.

Se invece vogliamo un acquario "più serio" allora è tutt'altra cosa, bisogna pensare prima di ogni cosa quali pesci tropicali vorremmo che popolino la nostra vasca, da questo punto in poi cerchiamo di ricreare sia le esigenze che l'ambientazione giusta per quelle specie di pesci. 

Se noi ad esempio vorremmo una vasca con dei Discus allora dovremmo tenere conto per prima cosa della temperatura dell'acqua, si perchè i famosi Discus hanno bisogno di almeno 28°C e quindi dovremo prendere piante che sopportino quella temperatura ma bisognerebbe anche prendere altri accorgimenti e così via.

Detto ciò qualunque acquario noi andiamo ad allestire ha bisogno di diverse cose per farlo funzionare bene, la riuscita di un acquario è dovuta anche da quanto questo lo si segua costantemente nel tempo, controllando ad esempio i valori chimici dell'acqua, temperatura, possibili infestazioni di alghe ecc.. insomma bisogna stargli addosso perchè non è affatto uno scherzo.